Archives for October 2006

la tastiera di iw bank

iw-bank-keyword.jpg

Un po’ per caso oggi mi sono imbattuto nella tastiera di iw bank. Ero sul sito, alla pagina di login, e mi è scivolato il mouse sul link “tastiera”. Ho riportato l’immagine per permettervi di affrontare assieme a me questo complicato quesito con la Susie. Son sicuro che per i lettori della settimana enigmistica sarà un rompicapo, forse dovremmo proporlo ai ragazzi del mensa, chissà che lo aggiungano ai loro quiz per il QI…

Non mi pongo nemmeno la domanda “a cosa serve una tastiera per immettere la password?”, magari per un accesso da mobile, chi lo sa. Quello che mi chiedo è perchè quel layout.

Che senso ha?

Che ordine hanno dato alle lettere?

Perchè dopo “shift”, “space” e “symbol” (???) scrivono “<--"? Non si poteva scrivere "backspace"? Così... per coerenza. Ho letto in passato risultati di test condotti per capire se fosse meglio fornire all'utente tastiere virtuali di tipo "qwerty" oppure tastiere di tipo alfabetico. Dai test risultava che l'usabilità delle qwerty fosse superiore. E che di nascosto nel iw-bank-user-center-lab abbiano condotto the ultimate experiment? Che abbiano finalmente compreso che questo layout è il dvorak dell’usabilità?

fineco e google

Qui proprio non ci siamo, perchè in questo caso l’interfaccia mi ha proprio recato danni economici. Ma non voglio essere venale e passo agli aspetti salienti di questo confuso modello mentale che offre l’interfaccia “trading” di fineco.

Settimana scorsa, in seguito all’acquisizione di youTube da parte di google, ho pensato che fosse giunto il momento di diventare socio anche io del più grande motore di ricerca del pianeta. Apro il mio sito di home banking, procedo all’acquisto e ricevo il messaggio di errore: “non hai giacenza sufficiente per effettuare l’acquisto“.

Controllo di non aver sbagliato con gli zeri, non si sa mai, anche perchè il sistema di fineco, prima di chiedere l’ok, non presenta il totale. Un sito di e-commerce che non presenta il prezzo totale del carrello prima della chiusura di una transazione avrebbe già chiuso, ma qui si tratta di una banca, è un po’ inevitabile che il servizio sia peggiore…

Insomma, controllo tutti i numeri, mi servo addirittura della calcolatrice per non sbagliare, … sempre lo stesso errore. Eppure la giacenza c’è. Scrivo immediatamente a fineco per chiedere spiegazioni. Il nasdaq (la borsa tecnologica americana) sta aperta fino alle 22:00, ora a cui giustamente gli impiegati fineco sono già a casa davanti alla tv. La risposta arriva il giorno dopo, siete pronti?

“in merito alla sua richiesta, la informiamo che
per poter operare sui mercati americani è necessario
avere la disponibilità sufficiente in valuta usd.
deve procedere quindi prima alla conversione della propria
disponibilità in euro in valuta americana e poi compiere
l’operazione di acquisto.
è possibile eseguire l’operazione di cambio dal sito
entrando nell’area portfolio alla voce cambio valuta
della sezione conto corrente.”

Nel frattempo google in due giorni ha avuto un balzo del 12%.

Grazie. Grazie di cuore per l’eccellente servizio.

lavori in corso // magazzini generali – milano

lavori_in_corso.jpg
A proposito di “etichette” (label) sbagliate, quello che spesso ci frega sono le parole. Crediamo che dietro una scritta si manifesti un significato e invece si nasconde la sorpresa. Ma come si fa a credere che i lavori siano davvero in corso se nel frattempo nel cantiere sono cresciuti metri d’erba? In corso vuol dire che qualcuno ci sta lavorando, altrimenti chiamatelo cantiere abbandonato, che suona più vero.

dov’è la festa?

festa.jpg

State per inaugurare un appartamento e i vostri amici non conoscono bene la zona? Ecco una comunicazione che non lascia dubbi. Trattasi di genio o di pura coincidenza?

klm // self service check-in

klm.jpg

La rivoluzione industriale nacque perchè le macchine sostituirono il lavoro dell’uomo. Dopo circa due secoli sono parecchi i mestieri scomparsi, e molti ancora sono sulla via dell’estinzione: casellanti, cassieri del supermercato, cassieri di banca, cassieri in generale, benzinai, e sì proprio loro, il personale che effettua il check-in.

Come i medici prestano il giuramento di Ippocrate, così gli ingegneri dell’usabilità prestano il proprio: salvare queste professioni da morte certa. Di recente, all’areoporto di Schiphol ad Amsterdam, ho provato a “saltare” la coda e utilizzando l’apposito e invitante terminale. E’ possibile infatti, se si è in possesso del solo bagaglio a mano effettuare il check-in automaticamente.

L’unico dato non in mio possesso, ma solo perchè expedia.it non lo ritiene un dato così interessante da includerlo nelle sei pagine di email che ti manda, è il numero del volo. Ma il terminale promette bene. Ho tre modi per autenticarmi:

  • introdurre il passaporto (ehmmm fammi pensare, niente bagaglio, probabilmente sono un cittadino UE che non ha bisogno di passaporto per girare in Europa…)
  • introdurre il numero del volo (già detto, non ce l’ho)
  • introdurre una carta di credito (eureka!)

Mi fido e inserisco la mia carta nella fessura. Non succede nulla. Ho il timore che il terminale se la pappi e che io perda il volo. Poi come per magia ecco nome e cognome che appaiono sullo schermo, sono salvo.

Città di destinazione: inserisco le iniziali “M-I-L” e compare una breve lista di città/aeroporti. Scelgo quello appropriato, è quasi fatta!

Ora scelgo l’orario del volo, e inizio a nutrire il sospetto che la mia carta di credito serva a comprarlo quel volo, altrimenti perchè tante domande? L’interfaccia non dovrebbe replicare fedelmente le azioni del personale addetto al check-in? Loro di solito mi chiedono solo nome e cognome, e se ho preparato io il bagaglio o se l’ho fatto preparare da un terrorista. Questi pensieri sono veloci nella mia mente, e vengono fugati dalla schermata successiva: scegliere tra 5 numeri di volo quello corretto. Ma allora siete testardi, lo volete capire o no che il numero del volo non ce l’ho?! Ma se avessi l’avuto a portata di mano, non l’avrei inserito subito senza fare tante storie???

Mesto mesto mi sono rimesso in coda…